Che rapporto hanno i vegani con l’alcool?

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I vegani sono dei salutisti, e il loro rapporto con gli alcolici è una questione aperta. La gran parte di loro, soprattutto i più salutisti, aderiscono al movimento Straight Edge, uno stile di vita nato negli anni Novanta, che prevede l’assenza di alcolici, tabacco, droghe, sesso occasionale ed include, molte volte, diete vegane.

Perché i vegani non consumano alcolici?

I vegani più rigorosi, evitano, di solito, il consumo di alcolici, in quanto l’alcool di origine viene testato sugli animali. Alcuni tipi di whisky e di brandy spagnoli, ad esempio, vengono trattati in barili che contenevano sherry chiarificato con prodotti animali, ed alcune vodka sono filtrate con del carbone d’ossa.

Gli alcolici più comuni sulle tavole, come il vino e la birra, vengono anch’essi chiarificati con prodotti di origine animale. Sia il vino che la birra, possono addirittura contenere colla di pesce.

I vagani, in alternativa, possono assumere alcolici che contengano bentonite, diatomine, caolino e gel di silice.

Il marchio Isolabella della Croce

In Italia, per disciplinare la produzione di vino vegano, viene usato il marchio Isolabella della Croce, rilasciato dall’omonima azienda. Questo disciplinare non solo elenca le fasi di rischio, in cui vengono usate sostanze di origine animale per produrre vino, come le albumine, le caseine, le gelatine e l’ittiocolle, ma anche le norme applicative del processo produttive di un alcolico vegano.

In base ad esso, i vini destinati al consumo di vegani e vegetariani deve:

  • escludere le sostanze di origine animale (appena elencate), ed usare chiarificanti di origine minerale, come i bentoniti;
  • utilizzare delle uve selezionate, perfettamente integre ed al giusto livello di maturazione;
  • osservare una estrema cura nelle macerazioni dei vini rossi, in modo da ridurre l’estrazioni di tannini ruvidi, per cui occorre una chiarificazione;
  • usare degli accurati travasi, per illimpidire i vini;
  • prolungare i tempi di affinamento, anche per i vini conservati nell’acciaio, in modo che le sostanze solide si separino di più nel processo di decantazione;
  • analizzare il vino in modo specifico, prima dell’imbottigliamento, in un laboratorio specializzato.

I migliori drink vegani

Da consumare in occasioni speciali, come Natale e Capodanno, ci sono degli alcolici adatti ai vegani, e tra i migliori si possono includere:

  • la Guinness, la nota birra scura irlandese, che dal 2016 è diventata anche vegana;
  • la Budweiser, una birra chiara, con un contenuto alcolico basso;
  • l’Amaro Montenegro, celebre liquore italiano, decantato perfino da Gabriele d’Annunzio, privo di coloranti artificiali e a base di una miscela di erbe;
  • il Malibu, un rum leggero con sentore di cocco, consumato spesso anche in vacanza, nella pina colada dei Caraibi;
  • il Baileys, un liquore a base di latte di mandorla, adatto per i cocktail a base di frutta oppure da solo con un po’ di ghiaccio.

A questi liquori e birre, si possono aggiungere anche altri di produzione italiana, come il limoncello o il nocino, per i quali, attualmente, non sta più usando dello zucchero bianco cristallizzato, ma uno vegano. Non mancano, nemmeno, dei liquori alle erbe, da poter preparare in casa, usando degli ingredienti di origine vegana.