Sport e veganesimo: sono compatibili?

884

Le diete vegetariane e vegane sono compatibili con l’attività sportiva ma, come per tutte le altre diete per sportivi, deve essere un dietologo a pianificarle, in base allo sport e alla resistenza dell’atleta in questione. Per saperne di più, basta continuare a leggere la pagina.

Lo sport e la dieta vegana

A seconda dell’intensità dell’attività praticata, uno sportivo vegano deve sempre assicurarsi di assumere tutti i nutrienti necessari, a cominciare dai carboidrati, che rappresenta circa il 55-60 % della dieta di uno sportivo, soprattutto se nella sua attività sono comprese prove di resistenza. I carboidrati, immagazzinati nei muscoli sotto forma di glicogeno, bruciano più fretta, per uno sportivo e, per recuperarli, quest’ultimo deve assumere soprattutto cereali integrali, verdura e frutta.

Se le attività sono di forza, gli sportivi devono assicurarsi soprattutto di assumere abbastanza proteine, che mantengono integri e riparano i tessuti, e questi ultime, oltre che nei cereali e nelle verdure, si trovano anche nei legumi.

C’è da aggiungere che uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità Italiano, ha dimostrato che una dieta vegana adottata dagli sportivi, con un basso contenuto di proteine e calorie, è stata associata a un rischio minore di contrarre malattie cardiache e metaboliche, oltre che il miglioramento della pressione arteriosa.

Carl Lewis

Se si vuole portare ad esempio uno sportivo vegano, si può fare riferimento a Carl Lewis, ex-velocista e lunghista americano, vincitore di otto medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo ai campionati del mondo di atletica leggera (tra il 1893 ed il 1993).

Lewis diventò vegano nel luglio del 1990, con l’aiuto di Joy Cordich, noto come l’ “uomo succo”, che sosteneva che un succo al fresco al giorno aumentasse l’energia e rinforzasse il sistema immunitario, ed il dottor McDougall, autore di varie pubblicazioni sui benefici di una dieta vegana. All’inizio, per Lewis questa dieta non ebbe gli effetti sperati, ma dopo otto mesi il dottore aumentò l’apporto calorico, senza includere proteine animali, e l’atleta si riprese, tanto che nel 1991, ai Mondiali di Tokyo, vinse la medaglia d’oro per i cento metri nella corsa.

Da allora, Lewis diventò un vero e proprio promotore della dieta vegana, tanto che nel suo sito ufficiale, parlando della sua dieta, ne elenca delle semplificazioni, come:

  • mangiare carboidrati semplici e naturali, presenti nella frutta fresca e nei vegetali;
  • mangiare carboidrati complessi, nei cereali integrali, nella pasta, nel pane e in altri amidi naturali;
  • mangiare proteine di maggiore qualità, che si possono trovare nella soia, nei suoi derivati, nei legumi e nel tofu;
  • mangiare grassi naturali, nelle noci, nei semi non salati e nell’avocado;
  • comprare una centrifuga, per prepararsi da soli succhi ed estratti, da verdure e frutta;
  • assumere quotidianamente vitamine, sali minerali ed antiossidanti;
  • evitare alimenti come il sale, lo zucchero, il latte, la caffeina, i grassi animali, gli olii, le farine bianche, l’alcool (al massimo, si può bere del vino rosso) e le bevande gassate;
  • evitare di mangiare quando si è nervosi, depressi, stanchi, o mentre si sta camminando, guidando, cucinando o gridando.