Le ciliegie: perché mangiarle fa bene?

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Con l’arrivo dell’estate, si può scegliere al mercato dei frutti deliziosi, e tra questi vi sono le ciliegie, conosciute anche come cerase. In questa pagina, si potranno trovare le loro proprietà nutritive e i benefici che apportano all’organismo.

Le sostanze nutritive della ciliegia



Le ciliegie sono dei frutti dall’alto contenuto di acqua, che le rendono dissetanti ed idratanti, e non contengono più di 38 calorie all’etto, e quindi sono adatte anche per chi segue diete dimagranti.

Inoltre contengono:

  • vitamine B, C ed A;
  • potassio e calcio, in quantità discrete;
  • polifenoli, antiossidanti importanti;
  • flavonoidi, pigmenti vegetali che aiutano a contrastare infiammazioni, arterosclerosi e formazione di cellule tumorali.

Le sue proprietà

Grazie alla grande quantità di acqua e ai suoi nutrienti, le ciliegie sono:

  • diuretiche, e quindi adatte a depurare l’organismo, in quanto eliminano le tossine, purificando i reni;
  • frutti antinvecchiamento, grazie agli antiossidanti al suo interno, soprattutto quelle acidule;
  • lievemente lassative, in grado di controllare gli elevati valori dell’acido urico nel sangue, che può causare problemi come la gotta;
  • antinfiammatorie;
  • contro l’eccesso di colesterolo, in quanto rallentano l’ossidazione di quello cattivo, e appartano benefici all’apparato cardiovascolare;
  • in grado di contrastare artrite ed itterizia;
  • capaci di controllare le emicranie, se si usano per preparare una pappa, da applicare sulla fronte.

La sostanza che si estrae dai penducoli, inoltre, ha un’azione astringente e rinfrescante sulla pelle. I suoi noccioli, invece, se cotti al forno, vengono utilizzati per fare dei cuscini che catturano il calore, con i quali si possono trattare dolori cervicali, crampi addominali, sciatalgia e stress, se caldi. Freddi, invece, aiutano in caso di vene varicose, stiramenti, contusioni e punture di insetti.

Il suo consumo regolare può trarre, in conclusione giovamenti all’organismo. Perfino i diabetici possono gustarle in quanto la maggior parte degli zuccheri in esso è costituita da fruttosio, che non provoca lo stesso innalzamento glicemico degli altri zuccheri.

Come cucinarle

Le ciliegie possono essere consumate semplicemente da sole, ma è possibile anche inserirli in vari dessert, dalle macedonie ai dolci, anche se le sue proprietà organolettiche rimangono intatte, se consumate crude. Nel caso di allergie ai pollini, è meglio comunque cuocerle, prima di mangiarle, perché anch’esse possono provocare delle reazioni.

Importante è anche saperle scegliere: esse, infatti, devono presentarsi belle sode, dalla pelle liscia e brillanti, complete di piccioli. Per conservarle al meglio, è bene tenerle lontani da altri cibi, in frigorifero, perché possono assorbire gli odori degli altri alimenti.

Chi ama prepararsi delle conserve da solo, può prepararne una alla ciliegie. Dopo aver lavato e pulito 1,3 chili di ciliegie, si privano del nocciolo e si uniscono, in una ciotola, a tre etti di zucchero, la scorza e tre cucchiai di succo di un limone, lasciando riposare il tutto per sei ore. Passato questo lasso di tempo, si può travasare il tutto in un tegame e cuocere a fuoco moderato, per circa un’ora.

A seconda del tipo di ciliegia, essa può essere abbinata anche a piatti salati. Se si è vegetariani, ad esempio, la marmellata di ciliegie nere può essere adatta ad accompagnare ad alcuni tipi di formaggi, come i caprini e le caciotte. Quelle secche, invece, si possono abbinare a verdure crude e/o riso, saltati in padella con delle spezie.